Scienziate nel tempo
La normalità ubiquitaria che dovrebbe essere

Patrizia Favaron

 

“La scienza è stata fatta dagli uomini, e continua ad esserlo.”
Così dicono ancora in tanti.
E certo, se ci limitiamo a leggere con attenzione superficiale l’elenco degli scienziati che hanno dato contributi importanti all’avanzamento della conoscenza parrebbe proprio così.

E le donne, invece?
Ci sono, eccome. E ci sono sempre state.
Hanno lasciato ben di più che tracce importanti e vistose.
Sono tracce, però, che vanno cercate attivamente: spesso non sono urlate, e molte volte sono segno di una presenza data per scontata o, peggio, ignorata.

A controbilanciare questa percezione abitudinaria ci pensa l’interessantissimo volume di Sara Sesti e Liliana Moro, “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie” Credo proprio che le molte tessere biografiche, ciascuna breve e di piacevole lettura, vi sorprenderanno: alcune di queste riguardano scienziate famose, conosciute da tutt*. Ma altre, invece, e direi la maggior parte, le scoprirete: una legione. La normalità ubiquitaria che dovrebbe essere.
Il quadro che ne emerge è davvero interessante: le donne, nella scienza, ci sono sempre state. E ci pone un interrogativo anche più degno di nota: ma come abbiamo fatto a non accorgercene prima?

 

Sara Sesti, Liliana Moro
“Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”
Ledizioni, 2020

 

 

22 aprile 2020